Caso de Angelis sulla strage di Bologna: ecco cosa dice


 Le opposizioni insorgono. Dal Pd Lazio e M5S al governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini fino a Carlo Calenda. E Elly Schlein che chiede le dimissioni di Marcello De Angelis responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio guidata da Francesco Rocca. Sollecitando anche l’intervento della premier Giorgia Meloni perché “la strage di Bologna fu di matrice fascista, se qualcuno fatica a riconoscerlo non è adatto a ricoprire incarichi istituzionali di nessun tipo”.

Sul nuovo post di De Angelis, ex estremista di destra, sull’attentato alla stazione ferroviaria di Bologna 43 anni fa, l’opposizione in Regione e al governo si scatenano rivolgendosi al governatore Rocca e chiedendo le dimissioni del suo "Quanto scritto da Marcello De Angelis, che oggi non è un semplice cittadino ma è portavoce della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, sul proprio profilo Facebook è grave e inaccettabile – commentano Daniele Leodori, segretario Pd Lazio e Mario Ciarla, capogruppo Pd alla Pisana - Un tentativo di riscrivere la storia della strage di Bologna nonostante una verità giudiziaria scritta nero su bianco. Chiediamo al presidente Rocca di prendere le distanze e a De Angelis di fare un passo indietro: chi scrive certe cose non può guidare la comunicazione della nostra Regione".

Parole “inaccettabili” quelle di De Angelis per il Gruppo M5S alla Regione Lazio: “Negare la matrice neofascista della strage di Bologna e una verità giudiziaria che diverse sentenze hanno appurato è già di per sè grave, diventa gravissimo quando a scrivere tali affermazioni è il portavoce del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. Se De Angelis è a conoscenza di elementi in grado di riscrivere la storia che ha visto condannato

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